giovedì 10 aprile 2014

The "pipe cleaner"

È assieme al pigino uno strumento indispensabile per ogni fumatore di pipa... Ma lo sentiamo nominare sempre molto di rado.
È doveroso dedicare qualche riga anche a questo nostro inseparabile compagno.
Per farlo sono andato a ripescare uno scritto di Carlo Imparato, titolare dell'omonima tabaccheria a Varese.
Spero possa risultare interessante.





Gli scovolini sono gli accessori più utili per il fumatore di pipa; servono per la gestione dell’umidità che si crea durante la fumata, nonché per la pulizia - ordinaria e straordinaria - della pipa stessa. Un corretto utilizzo degli scovolini può garantire una fumata di buona qualità e favorire una corretta manutenzione della pipa.



STRUTTURA E TIPI

Lo scovolino ha forma tubolare e consiste in un anima metallica o plastica avvolta da fibre di cotone e/o di frammenti di nylon. In particolare possiamo elencare tre tipi di scovolini:

 • Assorbente: il rivestimento è di solo cotone
 • Abrasivo: il rivestimento è di fibre di cotone e di nylon alternati fra di loro
 • Misto: meno usato, una metà abrasiva e un’altra assorbente

Si presentano in due forme: regolare (diametro fisso per tutta la lunghezza) e conica (un’estremità di diametro maggiore rispetto l’altra).
Gli scovolini conici, dovrebbero avere una maggior capacità assorbente, ma non sono da meno quelli regolari.
La lunghezza degli scovolini varia. Esiste quella standard (attorno i 15-16 cm), più lunghi per le churchwarden ed infine quelli venduti a metro (non reperibili in Italia).



QUALITÀ

Prima di entrare nel vivo del discorso riguardante l’utilizzo degli scovolini, ritengo opportuno soffermarci sulla loro qualità. Per scovolino buono s’intende quello che si flette ma non si piega (anima in acciaio) e non lascia dei residui di cotone durante il suo passaggio. Nel primo caso possiamo usarli anche con le pipe curve durante la fumata e nel secondo non rischiamo ad aspirarli mentre fumiamo.



USO

Il loro uso può essere distinto in ordinario e straordinario. Esaminiamo i due casi.


 - Pulizia ordinaria durante la fumata
 
Non è raro il fenomeno che crea dell’umidità fra il foro del fornello (quello della fuoriuscita del fumo) e il cannello. Il fenomeno dovuto a vari fattori, oltre il fastidioso gorgoglio, altera il sapore del tabacco. In tal caso occorre l’impiego di uno scovolino assorbente (meglio regolare; quelli conici potrebbero avere delle difficoltà di penetrazione dal foro del bocchino). Con pipa montata, si inserisce lo scovolino dal foro del bocchino e si arriva fino al punto di giunzione fra fornello e cannello. Si lascia per qualche secondo e poi si estrae. Da sottolineare che il passaggio dello scovolino non deve essere impedito da nessun tipo di filtro (metallico, di balsa, di schiuma, di carbone); in tale circostanza è impossibile la completa penetrazione.


 - Pulizia ordinaria dopo la fumata

Lasciamo raffreddare la pipa e poi la smontiamo. Si svuota il fornello e si prende uno scovolino abrasivo. Si flette ad “U” e viene inserito nel fornello. Si esegue un movimento rotatorio e lungo l’asse perpendicolare. In questo modo sono eliminati i residui di cenere e qualche particella di tabacco incombusto attaccato sulle pareti interne del fornello. Passiamo alla pulizia del cannello. Possiamo rincorre all’uso di un’assorbente (regolare o conico) o di un abrasivo (regolare o conico) o di un misto. Dipende dal grado di sporcizia del cannello. Se la pulizia avviene regolarmente, l’impiego di un assorbente è più che sufficiente. Si inserisce nel cannello lo scovolino (se conico l’estremità di spessore maggiore dovrà essere orientata verso il fornello) e si esegue un movimento lungo l’asse longitudinale, finché l’umidità residua non viene assorbita e non si libera totalmente il foro localizzato fra fornello e cannello da eventuali particelle di cenere e/o di tabacco. Stesso discorso se si usano gli altri tipi di scovolini. Per il bocchino usiamo uno di tipo assorbente: si passa da un estremità all’altra due o tre volte. Dopodiché la pipa può essere rimontata e messa a riposo. Alcuni hanno l’abitudine di lasciare uno scovolino inserito durante il riposo della pipa, a scopo di accelerare l’eliminazione d’umidità. Personalmente non ho trovato delle differenze sostanziali.


 - Pulizia straordinaria

In questo caso il problema che interessa di più è la condensa creata nell’arco del tempo nel cannello. Si prende uno scovolino abrasivo si piega in due. Le due estremità ravvicinate vengono inserite nel cannello e si esegue un movimento rotatorio e lungo l’asse longitudinale. Se occorre (per pipe troppo sporche o non fumate da tanto tempo) si possono usare anche dei solventi di catrame e di nicotina, bagnando una parte di scovolino. Il bocchino viene pulito nello stesso modo ma stavolta senza piegare lo scovolino ed usando, preferibilmente, uno di tipo assorbente.



QUANTE VOLTE?

Si è visto che con gli scovolini si effettuano diverse operazioni. Si dovrà cambiare per ogni operazione? La pipa dovrà essere sottoposta a “scovolinate” ogni volta che viene fumata? Esprimo soltanto un parere personale e lascio tutto nel libero arbitrio. Lo scovolino finché non troppo sporco è ancora dotato di capacità assorbente e/o abrasiva, quindi può essere riutilizzato. Ma nella pulizia straordinaria e in particolare in un’eventuale applicazione di solventi, consiglierei di usare uno pulito e per una volta soltanto. Al secondo quesito, risponderei che, a mio avviso, dovrebbe essere scovolinata ogni volta che viene fumata. Ma c’è chi non lo fa con questa frequenza.