giovedì 19 giugno 2014

Freehand: odio e amore

Peterson BarkTop Orange dalla mia collezione
È una categoria di pipe che non sono mai riuscito ad amare pienamente.
Nella mia immaginazione ho sempre ritenuto le "freehand" delle pipe facili.
Mi spiego meglio.
Ho sempre ritenuto che etichettare una pipa con tale dicitura fosse una cosa semplice: chiunque potrebbe stravolgere la canonicità di una radica rendendola "irripetibile"... Mentre dover riprodurre uno shape ben preciso è cosa diversa e richiede una certa esperienza e manualità.
Questo è stato il mio modo di vedere e valutare la questione... Almeno fino a qualche anno fa.

Un bel giorno, invece, mi sono lasciato incantare da una Peterson BarkTop Orange.
Parliamo di una serie limitata della casa irlandese attualmente abbastanza irreperibile se non attraverso qualche rimanenza.
Mi è piaciuto moltissimo il finissaggio ben abbinato con il bocchino flock giallo. Un accostamento ben riuscito.
Naturalmente la pipa in questione, così come la maggior parte delle freehand, ha peso e dimensioni generosissime quindi da destinarsi ad un uso domestico.
Il suo fornello assai capiente ci garantisce delle fumate serali belle lunghe e sostanziose.
Nei periodi primaverili adoro fumarla in veranda, godendomi a pieno le meraviglie di colori del mio giardino.
Come consuetudine, parlando di Peterson, parliamo di una radica molto dura da rodare ma capace di dare ottime soddisfazioni.
Attualmente, assieme alla mia Paronelli in ebano, rappresenta il mio unico approccio con tale tipologia di pipe.
Non mi dispiacciono ma allo stesso tempo ammetto di prediligere shapes molto più canonici.