sabato 7 giugno 2014

Legno di ebano...

Tempo fa, affascinato dal grande mito che l'avvolge, ebbi modo di acquistare una "Pipa dello Zar", nota anche come "Tsushima".
Pipa molto piccola e compatta realizzata interamente in ebano nel 1914.
Devo ammettere che questo piccolo gioiello giace da anni in un cassetto poichè non ho mai avuto il coraggio di farmi una fumata con un vero pezzo di storia... E siccome "una pipa che non fuma non potrà MAI definirsi una pipa" decisi di contattare i mitici Paronelli di Gavirate.
Chiamai Ariberto con uno scopo ben preciso: farmi realizzare una pipa interamente in ebano, quasi per prendermi una rivincita sulla Tsushima e sulla mia paura di fumarla.
A seguito di discussioni e pareri vari finalmente giungemmo ad un comune accordo: una freehand con bocchino in acrilico cumberland e veretta in ottone.
Dopo poco tempo la pipa era pronta per arrivare direttamente a casa mia per una cifra onestissima.

Diciamola tutta... La pipa in questione non è di certo una piuma.
Sappiamo benissimo infatti che l'ebano è un legno molto compatto e pesante; la mia freehand, nonostante non abbia forme estremamente abbondanti, sfiora quasi i 100g di peso, ma questo lo avevamo già preventivato a suo tempo. Ciò che abbiamo ottenuto è una pipa da "salotto", vale a dire da sfruttare comodamente tra le mura domestiche. Il suo fornello assai generoso non fa che avallare quanto appena detto.
Non avendo mai fumato in un materiale come l'ebano ho prestato moltissima attenzione a tutta la fase di rodaggio cercando di evitare completamente qualsiasi sfumatura di surriscaldamento; la crosta si è venuta a formare senza problemi anche se, forse, ha richiesto un po' di tempo in più rispetto ad una comunissima radica.
In fumata la mia freehand si comporta benissimo donando delle note genuinamente dolci. Va caricata in modo piuttosto serrato perchè avendo una foratura abbastanza larga è necessario fare in modo che il tiraggio risulti adeguato e non dispersivo. Se fumata con i trinciati naturali, come il Forte, tende ad ammorbidire certi spigoli tipici di questo tabacco rendendolo in parte più abbordabile. Con le english mixtures non mi entusiasma molto: non fuma male ma credo che la radica di erica arborea, in questa occasione, continui ad essere imbattibile.

Quella dell'ebano è stata senza dubbio una piacevole sorpresa, nata quasi per una personale sorta di rivincita.
Naturalmente senza la complicità di Ariberto e della sua azienda, la Paronelli, non avrei potuto finalmente fumare in questa nuovissima essenza.