mercoledì 19 novembre 2014

Briar Cigar: considerazioni a distanza di tempo

 
Erano gli inizi di agosto quando mi accingevo a gettare qui qualche riga in relazione al Briar Cigar di Morgan acquistato dagli amici di AlPascià.
Vorrei tornare brevemente sull'argomento per poterlo concludere in maniera definitiva.
Per chi non ancora ha avuto la possibilità di vivere questa esperienza dico soltanto che il Briar Cigar è la perfetta "terra di mezzo", lo strumento ideale (a cavallo tra pipa e sigaro) per concedere ai sigarofili l'opportunità di assaporare l'esperienza dei tabacchi da pipa.
E per tutti coloro che sono già avvezzi alle fumate in radica? Beh, per loro si tratta di un'esperienza giocosa, di un modo di fumare differente, alternativo... Ma estremamente valido e piacevole.
 
La mia esperienza diretta con il "sigaro" firmato Morgan ha raggiunto le massime punte di splendore proprio in questi giorni. Il merito è da rintracciarsi esclusivamente nell'abbassamento delle temperature.
Come ben ricordate iniziai a fumare il Briar Cigar in piena estate e, nonostante gli accenni di surriscaldamento dovuti al rapporto tra le sue sottili pareti e la temperatura dell'aria, riuscii a coglierne le potenzialità anche nelle giornate calde... Oggi invece, con un rodaggio totalmente ultimato e con un autunno palesemente più fresco ho compreso a pieno quanto sia efficace e funzionale: surriscaldamenti minimi e impercettibili rendono la fumata assai rilassante.
Questo è il suo periodo di massimo splendore: fumate brevi, pratiche e in pieno relax ideali per accompagnare le stagioni più fredde dell'anno.
 
Se vi piace l'idea di una fumata degnamente alternativa il Briar Cigar è quello che ci vuole.
 
Ai più curiosi lascio questo video di Chris Morgan nel quale ci viene spiegato funzionamento e caratteristiche del "sigaro di radica".
Buona visione.