lunedì 3 novembre 2014

Tsuge "Bamboo Smooth"

Se c'e una cosa alla quale non saprei proprio rinunciare è la cucina giapponese. Adoro il sushi in tutte le sue forme: che siano "nigiri", "futomaki" o "hosomaki" non ha importanza, perchè a fare la differenza saranno i sapori, i profumi e i colori.
Una cucina perfetta quella d'oriente, senza sbavature, dove anche la perfezione visiva gioca un ruolo centrale ed inevitabile.
Dico questo perchè con il passare del tempo mi accorgo che ci sono cose al di fuori della nostra cultura che sanno esercitare su di noi (e su di me in modo particolare) una forza sconosciuta, affascinante, capace di rapire completamente la nostra attenzione.
Negli ultimi tempi questa particolare forza è andata ben oltre l'aspetto culinario portandomi a stringere tra le mani una pipa di provenienza nipponica: una Tsuge. Ed anche in questa circostanza la perfezione "visiva" di cui parlavo poco sopra tocca alti livelli di maestrìa.
Fumare una pipa a marchio Tsuge ci porta lontano, verso un continente totalmente differente dal nostro, con degli usi e dei costumi agli antipodi di quelli del tanto amato "belpaese"... Eppure... Un punto d'incontro c'è. Quel punto di congiunzione ha un nome ben preciso: "radica".
Si, perchè le materie prime adoperate da questo brand, diciamola tutta, sono un po' anche le nostre.
Caricare una pipa realizzata dalla Tsuge significa prepararci ad una fumata in parte "made in Italy": ogni loro radica è infatti di provenienza calabrese e ceduta ai maestri dall'esperienza del grande Romeo.
Sembrerà forse un aspetto banale ma per me non lo è affatto: Mimmo oggi rappresenta un vero e proprio sinonimo di qualità, una qualità che va sottolineata e tenuta bene a mente.
E questo è già un ottimo punto di partenza, una perfetta introduzione per la mia nuova pipa.
La fantastica continuity delle insenature del bamboo
La Tsuge di cui vi parlo è una bellissima "Bamboo Smooth" semicurva, una pipa caratterizzata dalla presenza di un cannello, per l'appunto, in legno di bamboo. Non mi ero mai avvicinato a questa essenza prima d'ora e devo ammettere che si è trattata di una felice rivelazione: questo materiale infatti risulta più leggero della radica e quindi, oltre a gratificare l'occhio con un effetto in puro stile "Japan", riesce a donare comfort e praticità alla fumata. In effetti, nonostante i 14cm di lunghezza e i 40g di peso non si incontrano grossi problemi di "gravità" tenendo la pipa tra i denti. Merito della curvatura o di una perfetta stagionatura? Forse del bamboo?? Secondo me la verità sta esclusivamente nel mezzo, nel giusto equilibrio sapientemente creato dall'artigiano.
L'intera fase di rodaggio è stata assai semplice e senza intoppi di sorta: fin dalla primissima fumata la radica si è dimostrata docile e assolutamente incline al battesimo del fuoco. Credo che anche la presenza di un pretrattamento nel fornello si sia rivelata utile in queste prime battute. Per quanto riguarda i tabacchi, come mia abitudine, mi sono affidato ai miei soliti trinciati mediterranei e a qualche Toscano sbriciolato.
Il fornello, con la sua buona capienza (4g circa), ci permette delle fumate abbastanza generose e meditative. Presente sul vaso qualche minimo punto di stucco largamente giustificato dal rapporto qualità/prezzo.
L'anello di ebanite all'interno del bamboo
Una nota speciale è da rivolgere però proprio alla sana maniacalità costruttiva di questa pipa: vedere le insenature del bamboo che si "prolungano" sulla radica e sull'ebanite non è cosa che capita tutti i giorni... E proprio quel bamboo ha saputo colpire la mia attenzione, basta infatti rimuovere il bocchino per scoprire che al suo interno è inserito un anello d'ebanite vero e proprio che ha il compito di fungere da rinforzo donando un senso di robustezza unico. Non mi era mai capitato prima d'ora di vedere un lavoro di questo genere e ne sono rimasto felicemente colpito. Ciò sta effettivamente a delineare che quella fondamentale ricerca della perfezione di sapori, forme e colori tipica della cucina orientale ha trovato da parte mia un materiale riscontro anche in un oggetto da fumo di produzione giapponese. Una continuity perfetta. Due espressioni d'arte totalmente differenti (quella culinaria e quella della pipa) ma che riescono a trovare nell'alta ricerca dell'estetica un fortissimo punto in comune.

Tsuge è sinonimo di qualità. Le loro pipe fumano divinamente e fanno dell'abilità costruttiva un punto cardine: abilmente realizzate, dal bilanciamento perfetto e, non dimentichiamolo, con dei prezzi assai competitivi.
Le pipe Tsuge sono importate in esclusiva per l'Italia da AlPascià: fate un salto sullo store, osservatele con attenzione e lasciatevi tentare dal fascino del Sol Levante.

PS: ogni volta che mi ritroverò in cucina a preparare un po' di buon sushi non potrò fare a meno di stringere la mia "Bamboo Smooth" felicemente tra i denti...