lunedì 20 aprile 2015

Dunhill Shell 3110: Bing Crosby style

A seguito della pot County 2106 di cui si è già discusso in un precedente articolo (qui) ho deciso di concedermi ancora una nuova pipa marchiata Dunhill permutandola con una Peterson che, nonostante la sua effettiva validità, stavo utilizzando davvero poco.
In questa occasione, complice il mio caro amico Simone della "Tabaccheria del Corso", mi sono lasciato felicemente tentare da una "Shell", per esser più precisi da una 3110.
Lo shape 3110, la "Bing Crosby" per eccellenza, è uno dei più classici ed eleganti ch'io abbia mai stretto tra le mani: snello, abbastanza leggero e con una vera in argento (secondo me giustificatissima anche per via dell'esile cannello) che aggiunge quel tocco di raffinatezza in più che proprio non guasta.
L'acquisto è stato molto semplice e privo di ogni sorta di dubbio dato che sono innamorato di questa linea e desideravo da tempo inserirla nella mia bacheca.
È una gr. 3 che, per quanto posso capire, risulta un po' più abbondante del solito al punto che la si potrebbe tranquillamente (o quasi) avvicinare ad una 4.
La testa, seppur ben definita e simmetrica, non presenta una sabbiatura da urlo ma ci possiamo tranquillamente accontentare mentre il bocchino si presenta davvero ben realizzato.
La Bing Crosby è però una pipa che riesco a tenere tra i denti con difficoltà per via della sua lunghezza abbastanza accentuata che tende ad affaticare la mandibola... Ma nonostante ciò non mi sognerei mai e poi mai di immaginarla con dimensioni differenti: presenta delle proporzioni a dir poco perfette e trovo giustissimo, almeno in questo caso, sacrificare abbondantemente il bilanciamento a favore di un notevolissimo impatto visivo.
Un altro elemento che trovo molto interessante è il bordo del fornello con la svasatura "easy load", da molti considerata uno svantaggio perchè tende a rubacchiare un po' di spazio al fornello. Ecco, io la trovo invece estremamente pratica dato che mi permette di caricare senza troppi fronzoli, soprattutto quando sono per strada o senza un piano di appoggio. Il sistema "easy load" lo avevo già testato e amato in precedenza con la mia "Ruby Bark 4108".
Questa white spot, a differenza della sorellina County, si è lasciata rodare senza grossi intoppi e senza copiose produzioni di acquerugiola: dopo le prime 8/10 fumate ha iniziato ad ingranare a dovere dandomi buone soddisfazioni.
Attualmente la sto facendo lavorare esclusivamente con le mie amatissime english mixtures, in modo particolare con lo "Stanislaw Balkan Latakia" alternato con buone dosi di "Timm London Blend 1000", proprio quest'ultimo, negli ultimi tempi, rappresenta per me un vero e proprio porto sicuro.
Chissà, noto che la mia vecchia riluttanza nei confronti delle pipe di Alfred Dunhill sta pian piano scomparendo, credo che in futuro ci sarà ancora spazio in rastrelliera per qualche altro puntino bianco... Anzi, ad esser onesti ne è già arrivato uno nuovo...
Resta però viva la convinzione di aver fumato pipe sicuramente più economiche (ma altrettanto belle) e con una resa di certo non inferiore, ma questa è un'altra storia che preferisco tralasciare e non prendere in considerazione più di tanto.
Per ora con le white spot, tirando le somme, credo di non potermi lamentare.
Staremo a vedere cosa ci riserverà il futuro... Nel frattempo mi godo queste Dunhill in alternanza con le altre sorelle validissime di cui dispongo.