lunedì 7 dicembre 2015

Duca “Bog Oak” rhodesian

"Ricerco sempre nuove soluzioni
sia estetiche che funzionali,
che contemperino studio delle forme
e sperimentalismo,
innovazione e armonia."

M. Rimensi


Per la pipa in quercia fossile questo è senza dubbio un buon momento.
È da qualche anno ormai che questo materiale seguita incessantemente a cavalcare la cresta dell'onda ed un motivo dovrà pur esserci.
La mia esperienza con il fossile è iniziata qualche anno fa con un paio di produzioni di artigiani minori allo scopo di scoprire e, di conseguenza, farmi una piccola idea su questo materiale ai tempi a me sconosciuto.
Il risultato di quei primissimi approcci fu parzialmente positivo: non ero certamente dinanzi ad un sostituto della radica, ma ad un buon diversivo.
Ad onor di cronaca, però, va sottolineato che la mia attenzione in materia è sempre stata rapita dalle creazioni del nostro Massimiliano Rimensi, alias "Duca Pipe", dal mio punto di vista le più belle morte mai realizzate sul suolo italico.
A mio modestissimo avviso è proprio nello shape rhodesian che Max ha saputo dare il meglio assoluto di se, trasformando una forma di stampo classico in un bellissimo e godibile esercizio di stile (già ne parlai in precedenza in questo articolo: "The best italian rhodesian").
In tempi recenti solamente due artigiani italiani sono riusciti in questa impresa: il primo è, per l'appunto, Rimensi; il secondo invece Andrea Gigliucci (vedi "Gigliucci: false sandblast, true rhodesian").
Dopo vari rinvii dovuti a forza maggiore ho finalmente deciso di portarmi a casa la mia prima pipa marchiata "Duca", naturalmente una rhodesian in bog oak.
L'acquisto, come mia abitudine, è stato fatto sullo store di "Al Pascià", mia rivendita di fiducia.
Questa pipa ha una particolare caratteristica, cioè quella di possedere una grande capacità d'impatto: toccandola con mano riusciamo a comprendere con quanta precisione millimetrica sia stata realizzata, con zero difetti o sbavature. Tutto è meravigliosamente al suo posto. La bellezza del design che traspariva dalle foto si è amplificata esponenzialmente con il contatto diretto. Mi aspettavo si una bella pipa... Ma non così bella.
Cosa non da poco.
La mia rhodesian è una "B3", quindi una morta sabbiata. Secondo il metodo di grading delle pipe Duca quella B sta per "Barone" ed è impressa su tutte quelle pipe sottoposte a processo di sabbiatura; a completamento di tale classificazione è presente un numero (variabile su una scala da 1 a 3) che sottolinea, in ordine crescente, la bellezza dell'esemplare nonchè la difficoltà di esecuzione.
Il bocchino è in cumberland (caratterizzato dall'ormai usuale perno antirottura) ed è realizzato in modo impeccabile, con un dente comodissimo dotato di apertura a "coda di rondine", un espediente che ci permette di avere all'interno del cavo orale un fumo più ampio e decisamente meno localizzato.
La testa, con quel suo profilo spiccatamente slanciato e "aerodinamico", è ben simmetrica e sabbiata divinamente lasciando trasparire una bellissima texture perfettamente centrata.
Sotto l'aspetto prettamente stilistico non abbiamo nulla di cui poterci lamentare.
La pipa, di medie dimensioni, potete vederla in video qui.
Ma veniamo ora all'aspetto pratico: la prova del fuoco.
Le voci comuni affermano che la quercia fossile si sposi a meraviglia con tutte le miscele di stampo inglese (o apparentemente tali) e chissà, forse ci saranno dei validi motivi per sostenere tale tesi... Il sottoscritto però è stato parzialmente spiazzato dalle varie fumate a base di EM poichè l'impressione ricevuta è che il Latakia venisse in un certo qual modo sottoposto ad una "prosciugatura", fin quasi ad assumere (in alcuni casi) un ruolo nettamente secondario lasciando maggior spazio (forse fin troppo) agli altri componenti della mixture. Eppure, lo ripeto, la caratteristica della morta, a detta di molti, dovrebbe proprio essere quella di esaltare le dosi di "oro nero". Lentamente, fumata dopo fumata, queste mie prime impressioni sono andate confermandosi.
Fatto sta che, contro ogni aspettativa, ho ottenuto le migliori fumate soprattutto con tabacchi a base di Virginia (Samuel Gawith "Full Virginia Flake" e "Brown n° 4" in primis). Con i naturali nostrani invece bisogna porre la giusta attenzione: il Kentucky, in accoppiata alla bog oak, sprigiona spigolosità (a me comunque gradite) che potrebbero risultare poco apprezzabili dai palati piu delicati e sensibili.
Risultato interessante invece si è avuto con il tanto chiacchierato "Le Baron", trinciato naturale salito alla ribalta proprio da qualche tempo a questa parte (leggi: "Le Baron: economica rivelazione?" e "Review: G.R.E. Le Baron (gusto classico)"). Ciò che ne scaturisce è effettivamente degno di nota.
Il pretrattamento del fornello avrebbe dovuto aiutare la pipa a dare il massimo fin da subito, devo però ammettere che in principio (una quindicina di cariche abbondanti) sono state avvertibili note piuttosto acidule andate in seguito a sparire dando finalmente libero sfogo alla neutralità del materiale.
Ma la vera forza della quercia fossile, alla fin fine, sta tutta nella sua elevatissima capacità assorbente (acquerugiola zero nella totalità delle circostanze) capace di rendere godibili anche le fumate più distratte.
Se proprio dovessi classificare questa morta la inserirei idealmente a metà strada tra una radica ed una schiuma: si, un materiale neutro, molto asciutto e quasi privo di memoria ma, a mio parere, con una marcia in più rispetto al meerschaum. Questi punti di forza sono da rintracciarsi nella trasportabilità e in una minor delicatezza del materiale.
Volendo giungere ad una conclusione non posso far altro che tessere le lodi a Massimiliano Rimensi e al marchio "Duca", sinonimo di perfezione ed elevatissima qualità. Questa sua rhodesian è estremamente valida, un vero pezzo di design tutto italiano.
Sotto l'aspetto pratico la quercia fossile si è dimostrata anche più versatile di quanto pensassi arrivando a darmi delle ottime fumate anche con dei twists come il "Brown n° 4" ed il "Black XX". Alla luce di ciò diviene ovvio credere che alcuni, definendo il materiale fossile come idoneo esclusivamente alle English Mixtures, cadano parzialmente in errore dato che proprio con questa tipologia di tabacchi ho riscontrato i risultati meno gratificanti.
Una gran pipa, un valido diversivo alle fumate in radica.
"Duca" da 10 e lode. Grande Max.