lunedì 13 agosto 2018

Al Pascià “Leonardo” canadian


Quando si parla di Al Pascià c’è una cosa che bisogna tenere chiara a mente: quello che c’è di acquistabile sul loro store virtuale non rappresenta il parco pipe al completo, ci sono cioè articoli che sono destinati (per scelta) alla vendita diretta e che quasi certamente non avranno modo di finire su internet. 
Tra questi oggetti possiamo trovare ancora qualche pipa appartenente alla serie “Leonardo”. 
Ma per esser esaustivi bisogna tornare indietro fino ai primissi anni ‘90, quando la famiglia Sportelli decise di ideare un prodotto recante il proprio marchio e catalogato con un grading basato su ben sei livelli differenti: Leonardo, Michelangelo, Giotto, Andrea, Davide e Oscar. 
Le pipe, inutile negarlo, portarono ad un bel successo di vendite: le radiche di qualità, adornate con materiali di gran pregio, si dimostrarono all’altezza delle aspettative. 
Oggi, a distanza di ben 26 anni, sono riuscito ad accaparrarmi una di queste pipe ad una cifra più che ragionevole.


La pipa in questione è una “Leonardo”.
Tra i 6 livelli di grading quest’ultima era senza dubbio quella di punta poiché caratterizzata da una radica in finitura naturale. Qualche minuscolo punto di stucco può esser presente ma di certo non me ne lamento.
Come già accennato sono anche gli “ornamenti” a giocare un ruolo fondamentale: una vera in oro ed un bocchino in ambra ricostituita vanno a completare l’opera.
Lo shape è quello di una canadese dalle dimensioni piuttosto generose che ad occhio e croce possiamo accostare a quelle di una Dunhill gruppo 5. La radica è senza dubbio interessante, ben forata e con una buona fiammatura. 
Interessante a questo punto analizzare le punzonature presenti sul cannello: oltre al logo dell’atelier milanese e alla dicitura “Leonardo” troviamo due codici ben evidenti, “A 22” e “11 92”.
Il primo (A 22) è legato allo shape (sta ad indicare la forma canadian), mentre il secondo (11 92) ci permette di datare l’oggetto (l’undicesima pipa della serie realizzata nel 1992).
Un altro aspetto estremamente importante è che la pipa è stata realizzata interamente in Italia (uno dei crucci dei titolari del negozio è sempre stato quello di privilegiare, quando possibile, il “made in Italy”), da quale artigiano però non mi è stato possibile saperlo. Posso però affermare con una certezza quasi totale che vera in oro e bocchino vennero realizzati da Mauro Gilli, il quale collaborò con Al Pascià per diverso tempo.
Proprio sul “mouthpiece” ci sarebbe qualcosa da dire: Gilli in quegli anni era uno dei pochi artigiani (forse l’unico?) capaci di realizzare bocchini in ambra partendo dal materiale in polvere ed i risultati erano piuttosto sorprendenti. La differenza con l’ambra da blocco è riscontrabile soprattutto in termini di resistenza dato che quella del buon Mauro risulta molto più solida e in grado di resistere all’abrasione dei denti e del tempo. Parrebbe inoltre meno esposta a possibili fratture.
La pipa, nel suo insieme, spicca certamente per eleganza e fumabilità... Le dimensioni abbondanti la rendono ideale per un utilizzo serale, da poltrona e mi sta regalando delle buone soddisfazioni estive.
Chi mi conosce sa che il sottoscritto non è un grande amante di strumenti da fumo così abbondanti... Ma dinanzi ad un oggettino del genere non ho saputo resistere.
Ne è valsa davvero la pena.

PS: Il prezzo di questa canadese, da nuova, si aggira attorno alle 400/500€.