lunedì 18 febbraio 2019

Moonshine “Devil Anse”


Ed eccomi pronto ad iniziare il 2019 con il primo, vero articolo del nuovo anno.
Quella che mi accingo a mostrare è una “pipetta” acquistata qualche mese fa, un oggettino realizzato in America dalla “Moonshine Pipe Company”, una costola appartenente all gruppo “Briar Works” (azienda di cui ho già avuto modo di parlare in passato proprio su queste pagine). Gli shapes prodotti sotto questo brand sono all’incirca sei: l’ormai celebre “devil anse”, la particolare “devil dog”, la stravagante “cannonball”, la “devil egg”, la “pot still” e la “stoker”. 
Lo shape da me acquistato e focus di questo articolo è il primo, denominato “Devil Anse”, e credo proprio che debba il suo nome alla serie televisiva “Hatfields & McCoys” del 2012, nella quale uno dei due protagonisti, Devil Anse Hatfield (interpretato da Kevin Costner), fa sfoggio di una pipa dalla linea pressoché similare. 


Parliamoci chiaro: le fattezze di questa pipa non rappresentano di certo una novità assoluta (basti pensare alle ormai vecchissime e introvabili “Jap” di Peterson) ma bisogna ammettere che negli ultimi tempi sono tornate in auge destando l’interesse di moltissimi fumatori. 
Oggi di devil anse possiamo vederne molteplici... Ma resto dell’idea che la vera essenza dello shape sia stata catturata al meglio proprio dalla Moonshine: una pipa piccina e compatta (9/10cm circa), una brucianaso a tutti gli effetti caratterizzata da un cannello esile e breve al quale fa da contraltare una testa inclinata ma con delle dimensioni standard, capace quindi di restiuirci una fumata importante. 
Le finiture a disposizione vanno dal rusticato con effetto “pettinato”, passando per il sabbiato ed il classico liscio (le ultime due finiture sono proposte in varianti chiare e scure). 
Inoltre dal sito americano dell’azienda, al momento dell’acquisto, è possibile selezionare su ogni modello il colore del bocchino (il quale sarà sempre dotato di perno antirottura) in base al nostro gusto.
La mia scelta la vedete nelle foto: liscia scura in abbinamento ad un bocchino in acrilico giallo/ambra. Il risultato, dal punto di vista visivo, mi sembra azzeccato e riuscito. 
Ma come si comporta una pipa del genere in fumata? Onestamente non ho rilevato alcun problema di sorta: le forature sono centrate e ben eseguite, la battuta cannello/bocchino è perfetta e non lascia filtrare luce. Il fornello è sottoposto all’ormai usuale trattamento “waterglass” quindi non ho avuto modo di incappare in fumate sgradevoli o quantomeno tendenti all’amarognolo. 
La pipa inoltre, essendo molto corta, risulta ideale quando si è a passeggio o se si è impegnati a far altro con le mani: la nostra dentatura non ne risentirà minimamente. 
Il rapporto qualità/prezzo è da considerarsi onesto dato che non si spenderanno cifre eccessive, trovo anzi che siano adeguate al prodotto che stiamo acquistando. 
Un ultimo punto va sommariamente trattato, cioè quello del fornello inclinato. Per molti una pipa con caratteristiche del genere risulta ostica in gestione... Per altri invece il problema va individuato nella possibilità di veder cadere accidentalmente cenere dalla pipa se si tende ad inclinare il capo in avanti. In base alla mia esperienza posso affermare che è solo una semplice questione d’abitudine: nel giro di qualche fumata inconvenienti e problematiche verranno superate ed accantonate. 

Piccola curiosità: il termine “Moonshine” è molto caro all’America settentrionale e nel gergo sta ad indicare la vecchia pratica della “distillazione clandestina” la quale, essendo illegale, veniva effettuata di notte al “chiaro di luna”.