Il nuovo anno è ormai iniziato e il 2014 è solo un ricordo.
Durante i primi giorni del mese ho avuto modo di riflettere, di ripercorrere con la mente le esperienze piparie dell'ultimo anno e devo effettivamente ammettere che di pipe me ne sono passate per le mani più di una.
Alla luce di ciò mi è balenata l'idea di stilare una sorta di bonaria lista nella quale andare a rimarcare quelle pipe acquistate nel 2014 che hanno saputo colpirmi positivamente.
Certo, non è cosa semplice.
Molte radiche rimarranno fuori ma ciò non sta a significare che non siano altrettanto valide: in fin dei conti non posso lamentarmi di nessuna di loro e ognuna di esse può a pieno titolo definirsi "speciale" (almeno per me).
La mia piccola selezione (del tutto personalissima e quindi assai opinabile) nasce dal connubio di due fattori ben precisi: l'estetica e la bontà in fumata.
Una vera e propria rivelazione.
Una pipa elegante, dall'asimmetria originale, con un costo abbordabile (165€ se non ricordo male) e dall'ottima resa in fumata. Praticamente instancabile: una macchina da english mixtures.
Radica di Mimmo Romeo.
La Briar Works International è sulla strada giusta e sono certo che, se riusciranno a mantenere questi standard qualitativi, ne vedremo delle belle negli anni a venire.
Semplicemente la adoro.
Una di quelle pipe di cui non puoi fare a meno di innamorarti!
Decisi di farmela realizzare su commissione per il mio compleanno ad agosto... Il buon Mauro ci mise lo zampino per quel che riguardava la scelta del colore e del bocchino distogliendomi da quelle che erano le mie intenzioni iniziali... E devo solo ringraziarlo per questo: il risultato finale è meraviglioso, andando ben oltre quelle che erano le mie iniziali aspettative.
È una "3 asterischi" e fino a qualche mese fa (se non erro) era il massimo livello di grading per una pipa dell'artigiano di Beinasco; oggi invece il grading è stato portato al valore massimo di 4.
In fumata c'è poco da dire: un'eccellenza.
L'ennesima perla.
Elegantissima, un classico di valore assoluto da un punto di vista prettamente estetico e perfetta in ogni sua curva.
A me piacciono le rosse e credo che la linea "Rubybark" ne rappresenti un po' l'emblema. Acquistata con scetticismo ma mi son dovuto ricredere strada facendo.
Anche per lei la strada delle english mixtures è la più prevedibile e funzionale.
Un acquisto validissimo... E ammetto di essermene accorto con un po' di ritardo.
Meglio tardi che mai.
L'unica "aero" che inserisco in classifica.
Realizzata a marzo, su commissione, dall'amico artigiano bulgaro Georgi Todorov.
La considero la più bella reverse (d'ispirazione classicheggiante) ch'io abbia mai visto.
La grandezza di questa pipa sta tutta nell'elegantissima interpretazione dello shape rhodesian in abbinamento al sistema "calabash inside". Secondo me non si poteva fare di meglio senza correre il rischio di scadere in qualcosa di visivamente banale.
In fumata eccellente, freschissima e gustosa.
Ho sempre l'impressione che della nipponica Tsuge se ne parli fin troppo poco.
La mia esperienza con questo brand, ad oggi, è relativa a due sole pipe. Nonostante ciò mi hanno pienamente convinto: il rapporto qualità/prezzo è degno di nota così come la cura costruttiva che oserei definire "impeccabile" (da ricordare l'anello in ebanite di rinforzo posto all'estremità interna del bamboo).
Anche per la Tsuge abbiamo radica esclusivamente di Mimmo Romeo, quindi una certa garanzia è assicurata.
Nella sua patria Tsuge è una vera e propria istituzione e mi auguro che possa seguitare a raccogliere i giusti consensi anche in italia.
Queste, alla fin fine, sono le 5 pipe che hanno effettivamente lasciato il segno nell'anno appena trascorso, ne restano fuori molte (altrettanto valide) tra le quali più di una Peterson, "La Burnisa" di Santambrogio e altre ancora... Devo ammettere però che il bilancio è positivo: tutte pipe eccellenti... E zero acquisti pessimi.
È stato proprio un buon 2014.