mercoledì 28 ottobre 2020

“Bee” sandblasted by Mimmo Provenzano


Era il 16 settembre. 
L’amico Mimmo Provenzano mi contattò chiedendomi se conoscessi qualcuno interessato ad una pipa che aveva pubblicato qualche giorno prima su Instagram. Era una radica un tantino sfortunata, una carinissima “bee” sabbiata nera che celava nel cuore un piccolo difetto: una lieve fessura nella parete interna della camera d’espansione. Un minuscolo cratere  aveva costretto il pipemaker pugliese a bollarla come “reject” ma, nonostante tutto,  la pipa prometteva e garantiva delle serenissime fumate. 
Naturalmente il prezzo era assai vantaggioso e quindi la mia risposta fu piuttosto decisa e sicura: “La prendo io”. 
Uno shape del genere mancava nella mia bacheca e quindi approfittai dell’occasione. 
La bee arrivò a destinazione dopo qualche giorno. 

mercoledì 21 ottobre 2020

Passione Ashton

Ashton “XX”. Dall’alto: Pebble Grain, Claret, Old Church

La pipa ingese. 
Un mito senza tempo. 
Lo strumento da fumo per eccellenza, è cosa ovvia, è di stampo british. 
È chiaro a tutti quanto la classicità della pipa sia per forza di cose legata all’Inghilterra e in modo particolare al marchio Dunhill, l’unico che a distanza di anni continua a dettare le regole per tutto ciò che concerne geometrie, linee e forme delle nostre radiche. 
Per le pipe di ”Sir Alfred” nutro una grande ammirazione, le fumo e le acquisto sempre molto volentieri quando il tempo e le finanze lo consentono... Ma allo stesso modo sto sviluppando una forte predilezione anche per un altro marchio inglese, sicuramente più giovane ma altrettanto affascinante: Ashton. 
Si, la storia di Bill Ashton Taylor la conosciamo un po’ tutti, basta fare qualche ricerca sulla rete per approfondire la faccenda e quindi non mi dilungherò cercando di raccontare cose già note e ampiamente discusse... Vorrei però soffermarmi ad elogiare questo brand, non sempre impeccabile, ma comunque capace di regalarci delle fumate degne di nota.