martedì 22 aprile 2014

Ammezzare un Toscano a Scarperia...



Anche il mondo del Sigaro Toscano, tanto quanto quello della pipa, è fatto di riti magici relativi alla celeberrima preaccensione.
Se con la radica diventa parte fondamentale del gioco la scelta della pipa stessa, quella del tabacco, il caricamento, l'accensione... Con il nostro amato Toscano ci andiamo comunque vicino.

Quando ho voglia di accendermi uno "storto" mi piace tantissimo l'idea di aprire il mio humidor e fare la selezione del pezzo da sacrificare alla fiamma. È un'esperienza sia tattile che olfattiva: stringerlo tra pollice ed indice per constatarne la forma e lo scricchiolìo... Avvicinarlo alle narici per gustarne il profumo a crudo... Ma non basta, perchè anche l'occhio vuole la sua parte! Ed ecco che entra in ballo anche l'esperienza visiva: osservare per bene il sigaro, valutarne la costruzione, la fascia e il suo colore... 
Sono istanti che, per un vero fumatore, sono parte integrante di una fumata appagante.
Ma con il Toscano uno dei momenti che più adoro è l'ammezzamento.
Non amo fumare alla "maremmana" (vale a dire il tosco per intero) ma ho sempre preferito ammezzare, vuoi per una questione pratica legata ai tempi di fumata, vuoi per il maggior impatto che regala il mezzo sigaro... 
Fatto sta che per me, il Toscano, va "ghigliottinato"!!
Lo strumento piú comune in questi casi è la ghigliottina, reperibile un po' ovunque a prezzi anche accessibilissimi... Ma per i fanatici più incalliti è doveroso fare un salto in Toscana, più precisamente a Scarperia, e portarsi a casa un coltello da Toscano o un tagliasigari "speciale".
La tradizione toscana delle lame ha portato gli artigiani a strizzare l'occhio nei confronti del loro sigaro fino al punto di spingerli a realizzare un coltello molto particolare: il "rasolino tagliasigari".


La tradizione vuole che, nei tempi in cui era consuetudine girare con un temperino perennemente in tasca, per ammezzare il Toscano si adoperasse il coltello stesso. Questa idea antichissima è stata esaltata dalla Saladini: come potete notare in foto il loro rasolino presenta sul manico una zona cava nella quale va ad adagiarsi il sigaro che, sotto la pressione di una lama ben affilata, si lascia dividere perfettamente in due parti.
Certo, forse oggi come oggi portarsi dietro uno di questi coltelli non è di certo il massimo... Ma la Saladini ha accontentato proprio tutti realizzando anche una linea di tagliasigari più canonici e discreti. Uno su tutti è il tagliasigari con foro aperto e forasigari.
Un oggettino compatto, pratico e trasportabile, con addosso un'eleganza senza pari!


Io ne posseggo uno da diversi anni ormai e non ha mai mostrato cenni di cedimento: lama affilatissima, guancette in corno di bufalo resistentissime al tempo e punteruolo pronto ad entrare in gioco nel momento in cui il nostro storto presentasse un tiraggio piuttosto ostico. La qualità della lavorazione è evidentissima e si può toccare con mano!!!
Ammezzare il nostro sigaro diventa un piacere che va ad esaltarsi ancora di più.

Vi lascio con una foto del mio personalissimo Saladini.