lunedì 18 aprile 2016

Mauro Gilli: a good canadian


Eravamo a cavallo tra la fine del 2014 e l'inizio del 2015 quando ho avuto la gran fortuna di accaparrarmi presso la "Tabaccheria del Corso" di Rimini una buona pipa di Mauro Gilli ad un prezzo a dir poco "speciale"... Ed in quella circostanza gli impulsi dettati dal temibile "Pipe Acquisition Disorder" sono stati più che giustificati da un ampio e positivo rapporto tra prezzo finale e qualità.
La pipa è una buona canadese di medie dimensioni in finitura "smooth". Una "3 asterischi" (al tempo il massimo livello di grading, oggi portato invece a 4) resa ancor più speciale dalla presenza di una vera in oro che ben le si addice donandole una certa vena di nobiltà.
Bocchino e vera oro
Il bocchino, ottimamente realizzato e ad angoli rigorosamente vivi, è in metacrilato con effetto "cumberland" e dotato dell'ormai usuale perno antirottura (senz'altro utile sull'acrilico, da sempre più soggetto a grippaggi, ma da me poco apprezzato sull'ebanite).
Gli accostamenti cromatici tra radica, vera e bocchino sono perfettamente equilibrati restituendo un'ottima dose di soddisfazione anche visiva.
Ma veniamo al sodo: questa canadese, totalmente priva di imperfezioni, pur non presentando una radica con eccezionali fiammature o fitti occhi di pernice da sogno (il livello di grain mi ricorda tanto quello delle System di casa Peterson e sicuramente avrebbe meritato un asterisco in meno) si lascia apprezzare per via di una buona leggerezza accoppiata ad un bilanciamento degno di nota: sta tra i denti senza sforzi, lasciandosi sostenere anche per periodi abbastanza prolungati.
Sulla resa in fumata nulla di particolare da dichiarare: dal mio punto di vista le pipe di Gilli offrono il meglio soprattutto con le miscele di stampo inglese o comunque contenenti buone dosi di latakia (ciò non toglie che possano essere apprezzate anche con mixtures totalmente differenti).
La pipa è stata venduta come una "oil cured", ma posso garantire che tale trattamento non è stato effettuato minimamente su questa radica (sono certissimo che Simone al momento della vendita fosse in buona fede, poco ma sicuro). Questo non è stato di certo un problema: ho avuto fumate accettabili fin dalle primissime battute ricavandone un rodaggio abbastanza lineare, non troppo impegnativo e parzialmente esente dalle più classiche note amarognole.
Tutto sommato una valida canadese che non ha nulla da invidiare a qualunque altro brand di discreto rango.
Il prezzo d'acquisto, come già accennato, è stato un toccasana per le mie tasche: non si poteva chiedere di meglio a questo giro.
Questa volta Mauro Gilli, coadiuvato dalla complicità del prezzo da offerta speciale, si è avvicinato alla mia aspettativa: una realizzazione che definirei "quasi" perfetta sotto ogni punto di vista.
Se non fosse stata in offerta l'avrei presa comunque? Mmm... Credo di no, a certe cifre preferisco prendere ben altro... Ma questa é un'altra storia.
Una pipa "armonica", un passo avanti se paragonata alle ultime creazioni dell'artigiano che non hanno proprio saputo convincermi.