lunedì 27 giugno 2016

Dunhill Cumberland “3102”


Ci sono acquisti che arrivano in modo del tutto inaspettato e imprevisto... Questa mia Dunhill (acquistata mesi or sono) rientra senza dubbio in questa casistica.
La sua storia, in effetti, è piuttosto semplice.
Contatto Simone della "Tabaccheria del Corso" di Rimini perchè intenzionato a dar via una pipa rodata permutandola, giustamente, con un altro oggetto da fumo.
Scelgo la mia pipa (una Gilli, totalmente differente dalla Dunhill che rappresenterà l'acquisto definitivo), do la differenza in Euro e attendo qualche giorno per il passaggio del corriere.
La pipa arriva e decido di non accenderla subito ma di studiarmela a dovere. In effetti c'è qualcosa che proprio non mi convince... Forse le dimensioni un po' eccessive per le mie abitudini.... O forse la sabbiatura che, a mio gusto, non sembrerebbe perfettamente eseguita.
Dopo aver lasciato trascorrere una settimana intera di incertezze finisco con l'alzare la cornetta e fare una telefonata a Simone. Gli spiego con tutta tranquillità quali siano gli elementi che hanno reso "instabile" il mio ultimo acquisto e, di comune accordo, decidiamo il da farsi: rimando la Gilli indietro (naturalmente infumata) e mi prendo qualche giorno per scegliere qualcosa di nuovo.
Simone, conoscendo i miei gusti, mi spinge verso una nose warmer in finitura "Shell" di Dunhill... Una "3903" bellissima, non ci sono dubbi... Ma questa volta però, sfogliando il catalogo della sua tabaccheria, mi lascio rapire da una Cumberland, una "3102" del 2010 che sembra fatta su misura per me.
Per acquistarla dovrei aggiungere un'ulteriore differenza in Euro ma, in tutta onestà, non mi va di rimetter mano al portafogli... E quindi scatta un ulteriore accordo: quel gap viene colmato con un altro rodato, una "Kapp Royal" di Peterson con bocchino in acrilico cumberland dalla quale mi separo un po' a malincuore.
Morale della favola: con due rodate ed una piccola parte di liquidi mi sono portato a casa una nuova "white spot". Io sono contento... E Simone non è da meno: sa perfettamente quanto maniacale sia la mia cura verso le pipe, quindi ricevere un mio "usato" è per lui più che una degna garanzia.
Se con la pipa precedente avevo avuto dei forti dubbi con questa Dunhill me li sono lasciati definitivamente alle spalle: una bent gruppo 3 che sembra realizzata apposta per le mie esigenze risultando perfetta sotto ogni aspetto, comoda, ben bilanciata e con una sabbiatura interessante.
Il finissaggio Cumberland, inoltre, è forse il mio preferito della casa inglese e si sposa perfettamente con il suo bocchino sapientemente tagliato a mano da barra. Sono in molti a credere, sbagliando, che il nome di questa serie sia dovuto al materiale utilizzato per il bocchino (il cumberland, per l'appunto)... E invece questa finitura, nata a cavallo tra il 1979 ed il 1980, trae ispirazione da delle vecchie "Root Briar" ritrovate nel magazzino londinese di Cumberland Road (Al Pascià docet).
Le "white spots" gruppo 3 posseggono, almeno per le mie esigenze, il miglior rapporto tra dimensione e capacità di caricamento: una 4 inizia già ad essere eccessiva per quelle che sono le mie abitudini di pipatore.
Ma come fuma questa "3102"?? In maniera assolutamente egregia. È una pipa spudoratamente da english mixtures e si è comportata abbastanza bene fin dall'inizio: dopo appena una decina di fumate si è aperta iniziando a trovare il suo giusto equilibrio.
Le sto evitando qualsiasi forma di stress dedicadole non più di un paio di fumate quotidiane; potrebbe reggerne sicuramente un numero maggiore ma preferisco non forzarla alternandola con le altre buone radiche in mio possesso.
In fin dei conti, come già accennato, si è trattato di un acquisto non meditato ma che ha dato i suoi buoni frutti... Ma si sa: in linea di massima con una Dunhill non si sbaglia mai (o quasi).
Felicissimo di averla aggiunta al mio parco pipe.