lunedì

Smoke it easy: come preparare e caricare un flake


Anche per chi è alle prime armi arriverà il fatidico momento d'incontro: il flake non tarda mai ad arrivare.
Generalmente, più che di "incontro", sarebbe meglio parlare di "scontro".
Eh si, i primi contatti con queste tipologie di tabacco sono sempre piuttosto duri e scoraggianti, un vero rapporto basato sull'odio e sull'amore.
La mia piccola esperienza mi porta a credere che le vere problematiche iniziali (difficoltà di combustione in primis) dipendano, oltre che dal maggior tasso d'umidità, da un errato caricamento.
Un buon caricamento, come già sappiamo, è alla base di una qualunque buona fumata, ma con il flake tutto ciò si amplifica fino a diventare un momento cardine, il vero elemento centrale.
Negli anni ho imparato a domare i pressati partendo proprio da questo presupposto... E una volta compreso il gioco il resto viene da se, senza troppi pensieri.
Per iniziare, soprattutto a chi di esperienza ne ha effettivamente poca, consiglio un flake che non abbia ne una grossa complessità, ne un'eccessiva umidità. Il compagno ideale, a mio avviso, potrebbe essere tranquillamente rappresentato da un umile "Park Lane n° 7": tabacco con una struttura semplice, comodo da gestire, dal costo contenuto... E facile da reperire.
Una volta scelto il tabacco ne prendiamo una fetta e iniziamo a romperla per bene: in questi casi c'è chi preferisce (per praticità) affidarsi ad un grinder... Ma garantisco che i palmi delle nostre mani sono comunque più che sufficienti. Il nostro scopo è quello di ottenere un buon effetto in puro stile "ready rubbed", nulla di troppo difficile.
Fatto ciò andremo a disporre su un piano il nostro flake sbriciolato e lo esamineremo attentamente: noteremo che i frammenti di tabacco hanno una pezzatura sicuramente irregolare... Con molta calma separeremo dal gruppo le parti con pezzatura più grossolana... E quelle con pezzatura più piccola.
Adesso prenderemo la nostra pipa e inizieremo a caricarla. Ricordate i pezzi più grandi e irregolari? Bene, proprio questi saranno i primi ad esser depositati sul fondo del fornello per poi procedere inserendo il resto del tabacco con piccoli pizzichi, magari dando un colpetto delicato sulla testa della pipa di tanto in tanto per favorire l'assestamento lasciando però che non arrivi mai una pressione esterna causata da pigino o dita. Solamente alla fine depositeremo le parti più minuscole del flake e faremo una lievissima e impercettibile pressione in superficie per meglio pareggiare il fornello.
Una delle regole più importanti è proprio quella di evitare totalmente le pressioni eccessive alla carica: ad assestarla a dovere ci penserà la fiamma in fase di accensione: il tabacco, espandendo con il calore, andrà a colmare autonomamente tutti gli spazi vuoti rimasti nel fornello. Solo dopo la primissima accensione andremo a lavorare di nuovo con il premitabacco per pareggiare il braciere, ma dovremo farlo con molta delicatezza: con una pressione eccessiva si correrà il rischio di costipare il flake e addio relax.
Sicuramente durante la fumata avremo a che fare con spegnimenti, forse anche frequenti, ma fanno parte del gioco quindi niente paura: una volta che tutto si assesterà le cose procederanno nel miglior modo possibile.
Credo che questo sia, in un certo senso, il miglior modo per avvicinarsi ad un flake senza riceverne in cambio cattive sorprese e cocenti delusioni.
Imparata a "domare la bestia" si aprirà davanti a noi uno scenario tutto nuovo che andrà ben oltre i più classici e già noti tagli di tipo ribbon.
E la pipa ideale?? Beh, si potrebbe aprire un capitolo a parte sulla materia... Io, ad oggi, preferisco fumare i miei flakes in pipe dal fornello tendenzialmente piccolo, magari passeggiando all'aperto, con una leggera brezza che mi aiuta a gestire al meglio la combustione.

La pipa carica e pronta per l'accensione