lunedì 4 maggio 2020

La variabilità delle Peterson “150” e “999”


Una delle nostre più grandi fortune è quella di poter acquistare pipe dal web, questo ci permette di raggiungere con facilità quella pipa tanto desiderata anche se dislocata dall’altra parte del globo. Prima di procedere alla conclusione della trattativa però sarebbe buona norma porre la giusta attenzione sull’oggetto che stiamo per portarci materialmente a casa. 
Soprattutto con le pipe Peterson (ma credo che il discorso possa ampliarsi a buona parte delle radiche di produzione industriale) bisogna tenere a mente due fattori:

  • il primo è che spesso i venditori mostrano una foto generica dell’oggetto (modello e serie) e non quello che effettivamente riceveremo; 
  • il secondo è che lo stesso shape, per quanto strano possa apparire, può presentare differenze sostanziali tra un esemplare e l’altro. 

L’unico modo che abbiamo per scongiurare delusioni, in entrambi i casi, è richiedere foto specifiche della pipa prima di concludere l’acquisto. 
Vorrei soffermarmi soprattutto sul secondo punto spiegandovi come due pipe Peterson appartenenti allo stesso shape possano mostrare dei profili sostanzialmente differenti. Queste differenze, a mio avviso, sono da imputarsi alle differenti manifatture che forniscono le teste all’azienda di Dublino (per chi non lo sapesse le pipe Peterson sono realizzate con teste sbozzate su commissione da altri partners). 
Nello specifico vorrei soffermarmi su due modellistiche molto apprezzate di Peterson prendendo come esempio quelle che sono le casistiche più comuni in cui possiamo imbatterci: la bulldog (shape 150) e la rhodesian a canna tonda (shape 999), nota anche come bullmoose.



-Bulldog 150-


Nel caso del modello “150” ho preso come esempio due dei profili con i quali è più facile imbattersi. 
In questo caso il centro nevralgico della pipa è da rintracciarsi nel beading (la tipica bordatura che adorna la testa di una qualunque bulldog) poichè proprio la sua posizione differenzia palesemente i due modelli in foto. 
Generalmente è all’altezza del beading (e quindi in base al suo posizionamento) che la bulldog raggiunge il maggior diametro esterno per poi iniziare a restringersi man mano che ci si avvicina al rim, questa tipicità va ad influenzare fortemente i profili della testa. 
Nella prima foto il beading (evidenziato con le frecce in rosso) è posizionato verso l’alto, quindi la pipa risulterà più canonica e slanciata. 
Nella seconda foto invece è posizionato decisamente più in basso, donandoci un profilo più arrotondato, con meno slancio. 
Ricordo che lo shape in questione è sempre lo stesso per entrambe le radiche, il 150, ma risulta ben evidente la differenza al punto che avrebbero potuto tranquillamente ricevere due codifiche distinte. Quale delle due sia la più bella è questione puramente soggettiva. 



-Rhodesian 999-



Anche per lo shape 999 ho preso ad esempio due dei profili più classici nei quali potersi imbattere. 
Gli elementi distintivi, in questo caso saranno però due: il beading (per il quale vale quanto detto sopra) e il punto d’appoggio alla base della testa della pipa. 
In questa circostanza, in relazione al beading, valgono le stesse regole espresse per la 150, infatti il suo posizionamento risulta differente in entrambi i modelli: sulla sabbiata è più in basso, sulla liscia molto più vicino al rim. Già questo elemento dona un effetto visivo differente, ma non incisivo come sulla bulldog. 
L’altro aspetto, a mio avviso quello decisivo, è il punto di appoggio alla base evidenziato con una linea blu in foto. Nella rhodesian smooth si trova quasi al di sotto del fornello... Mentre nella sabbiata è in posizione piuttosto arretrata, restituendo alla pipa uno slancio molto gradevole. Così facendo la parte anteriore della testa risulta lievemente più “alleggerita”. 
In questo caso, mantenere la stessa codifica ha certamente più senso, anche se vi posso garantire che maneggiando le due pipe le differenze di stile si avvertono con molta facilità. 



Come detto questi erano solamente un paio di esempi dai quali è possibile evincere che le variabili in gioco, anche nella modellistica codificata di Peterson, possono portare ad avere tra le mani pipe differenti. Il consiglio è quello di non acquistare mai a “scatola chiusa” , ma di osservare l’oggetto nel miglior modo possibile prima di giungere a conclusioni. 
Purtroppo esistono circostanze ben peggiori di quelle da me mostrate, basta guardare le due Peterson Sherlock Holmes “Deerstalker” di seguito mostrate per capire che la seconda (quella in basso) ha veramente ben poco da condividere con lo shape iconico della prima, arrivando quasi ad apparire come una pipa del tutto differente.