mercoledì 21 ottobre 2020

Passione Ashton

Ashton “XX”. Dall’alto: Pebble Grain, Claret, Old Church

La pipa ingese. 
Un mito senza tempo. 
Lo strumento da fumo per eccellenza, è cosa ovvia, è di stampo british. 
È chiaro a tutti quanto la classicità della pipa sia per forza di cose legata all’Inghilterra e in modo particolare al marchio Dunhill, l’unico che a distanza di anni continua a dettare le regole per tutto ciò che concerne geometrie, linee e forme delle nostre radiche. 
Per le pipe di ”Sir Alfred” nutro una grande ammirazione, le fumo e le acquisto sempre molto volentieri quando il tempo e le finanze lo consentono... Ma allo stesso modo sto sviluppando una forte predilezione anche per un altro marchio inglese, sicuramente più giovane ma altrettanto affascinante: Ashton. 
Si, la storia di Bill Ashton Taylor la conosciamo un po’ tutti, basta fare qualche ricerca sulla rete per approfondire la faccenda e quindi non mi dilungherò cercando di raccontare cose già note e ampiamente discusse... Vorrei però soffermarmi ad elogiare questo brand, non sempre impeccabile, ma comunque capace di regalarci delle fumate degne di nota. 

Ashton “Ebony” Silver Army “XX”

Per alcuni (stolti) la pipa Ashton è da riservarsi a coloro che non possono (o non vogliono) permettersi l’acquisto di una ben più blasonata Dunhill. Convinzione a mio avviso del tutto errata. Per alcuni versi i due brand potrebbero anche risultare sovrapponibili: entrambi sono legati alla classicità inglese, presentano un trattamento ad olio della radica... Ma tutto termina qui. 
E sulla questione “classicità” di Ashton ci sarebbe qualcosa da sottolineare, infatti a differenza di Dunhill (sicuramente più canonica e rigorosa) le pipe di Jimmy Craig (attuale titolare del marchio) appaiono spesso più moderne e sbarazzine, merito soprattutto dell’utilizzo dell’ebanite indiana prodotta dalla Ranga, che grazie a dei “ripple” dai colori più disparati riescono a rendere sicuramente più moderno l’oggetto. 
Negli ultimi tempi mi sono innamorato delle billiard army e sono arrivato a possederne ben quattro, tutte “XX”, quindi di dimensione media:
  • “Pebble Grain” Silver Army (con bocchino ripple nero/marrone)
  • “Claret” Silver Army (con bocchino ripple rosso/nero)
  • “Old Church” Silver Army (con classico bocchino in cumberland)
  • “Ebony” Silver Army (con bocchino in ebanite nera)
Sulla bellezza e l’eleganza delle “Claret“ e delle “Old Church” credo ci sia ben poco da dire, mentre trovo opportuno spendere qualche parola sulla linea “Ebony”, sicuramente la meno nota tra tutte e, per quanto ne so, di produzione piuttosto recente. Trattasi di un classico sabbiato nero con bocchino in ebanite, la pipa sabbiata per eccellenza. Sul web ne ho viste veramente poche.
A completare queste quattro pipe citate c’è la presenza di un’oliva in argento e dell’innesto floc. Il sistema army, nato con il brand Peterson, è di una praticità e funzionalità senza pari, inoltre riesce a restituire un’eleganza non da poco. Una meraviglia. 
Allo stesso modo mi sono lasciato incantare da una bulldog finita sul catalogo di “Al Pascià” qualche mese fa, una meravigliosa “Sovereign” con vera in argento e bocchino ripple rosso e senape, una “XX” davvero stupefacente e dalle dimensioni medie. 
È stata la prima Ashton liscia che ho acquistato e sono felicissimo d’averlo fatto. Pipa superlativa. 
Ma fondamentalmente come fumano queste Ashton?? Sono strumenti dai connotati british... E quindi tendono a comportarsi da vere inglesi, stupefacenti con Virginia ed English Mixtures, ma allo stesso tempo capaci di bruciare egregiamente anche tabacchi più rustici e spigolosi. Inoltre il trattamento ad olio della radica le rende davvero speciali. Sono pipe che reggono bene anche ad un uso piuttosto intensivo anche se, di tanto in tanto, necessitano di qualche giornata di riposo. 
Purtroppo però non è tutto oro quello che luccica e mi tocca sottolineare anche una nota negativa: se siete interessati ad acquistare una Ashton vi consiglio di toccarla prima con mano oppure di acquistarla online soltanto presso quei rivenditori che godono di grande serietà e professionalità. Capita spesso infatti che queste pipe presentino qualche difetto di tipo costruttivo, dalle forature poco centrate fino ad arrivare al dente del bocchino tirato via in modo poco preciso e frettoloso. 
Va da se che una rivendita seria faccia già una selezione a monte prima di inserire determinati pezzi a catalogo... Ma meglio star sicuri ed informarsi per bene prima di metter mano al portafogli. 
Io stesso posseggo una bellissima “Brindle” canadese con foratura piuttosto decentrata al fornello, acquistata nuova da privato e quindi pagata la metà del prezzo di mercato. Quell’anomalia però non influisce minimamente sulle dinamiche di fumata, ma se siete pignoli ed esigenti sotto questo punto di vista la cosa potrebbe cambiare notevolmente. 
Una cosa è certa: se anche voi siete amanti delle linee classiche all’inglese sarebbe il caso di iniziare a guardare con interesse le pipe Ashton; se invece le conoscete già sapete quanto siano valide, belle e funzionali. 

Ashton “Sovereign XX” del 2020 con bocchino ripple senape/rosso